Quando

dal 20 dicembre 2003 al 18 luglio 2004

Il Museo Naturalistico del Territorio, dal 20 dicembre 2003 fino al 18 luglio 2004, ha ospitato la mostra L’uomo egizio: l’antica Civiltà faraonica nel racconto dei suoi protagonisti, organizzata con l’allestimento tecnico della Società Icograf di Milano, che ha coordinato la parte scientifica affidata a valenti archeologi di fama internazionale.
Il progetto espositivo presentava due elementi essenziali di originalità: la valorizzazione dell’ottimo patrimonio egittologico della rete museale italiana; e il racconto dell’antica Civiltà egizia attraverso le figure sociali più caratteristiche protagoniste di una vicenda ultra millenaria. La cura scientifica dell’evento è stata affidata a Francesco Tiradritti, prestigioso egittologo italiano, allora impegnato nel progetto della imponente mostra di Palazzo Grassi a Venezia e direttore della importante spedizione archeologica che ha messo in luce la Tomba di Harwa, presso Luxor.

La mostra era costituita da oltre centoventi oggetti provenienti, oltre che dai Musei Archeologici Nazionali di Cagliari e di Firenze, da alcune collezioni pubbliche e private italiane. Lo scopo era quello di far conoscere al pubblico e agli studiosi reperti altrimenti poco noti e di porre in risalto quanto fosse ricco di antichità egizie il territorio nazionale. Le principali opere in mostra erano sicuramente il lungo papiro con il libro dei morti, i vasi canopi in alabastro, il coperchio del sarcofago in granito istoriato con geroglifici in rilievo proveniente da Trieste, i sarcofagi in legno dipinto contenenti le mummie provenienti dal Museo Archeologico di Firenze e le numerose statue votive delle divinità che proteggevano il lungo cammino del Nilo.

Il tema proposto aveva come oggetto la descrizione della Civiltà egizia attraverso le figure sociali che l’hanno caratterizzata.. Attra- verso queste è stato possibile restituire una visione generale della Civiltà egizia e, allo stesso tempo, esporre le teorie più aggiornate su determinati aspetti della sua particolare cultura e società. Le figure principali intorno alle quali è stata sviluppata la mostra sono state: il Dio, il sovrano, il funzionario, il sacerdote, il soldato, l’artigiano, il contadino, la donna e il morto. Trattandosi del primo evento espositivo a tema egizio di una certa rilevanza mai organizzato in Sardegna, una speciale sezione era dedicata proprio ai rapporti tra l’Egitto antico e la nostra isola, in cui ebbero un ruolo fondamentale i Fenici. Lo scopo era quello di fare luce sulla presunta con- nessione tra i primi Sardi e gli Shardana. Questi ultimi facevano parte delle popolazioni che, sotto la denominazione di Popoli del mare, furono protagoniste di migrazioni che interessarono tutto il Vicino Oriente, determinando la fine della cultura dell’Età del Bronzo. Ricacciati da Ramesse III, secondo alcuni studiosi, i Popoli del mare avrebbero continuato a migrare, raggiungendo le coste italiane dove si sarebbero insediati in varie regioni della penisola.