Quando

dal 19 febbraio 2007 al 5 novembre 2007

La mostra sui Popoli Precolombiani, 10.000 anni di civiltà nell’America latina, inaugurata il 19 febbraio 2007 dal Ministro Francesco Rutelli e dalla Direttrice del DIBAM cileno, Nivia Elizabeth Palma, e conclusasi il 5 novembre 2007, ha visto tutto il personale impegnato nella gestione di un grande evento di valenza internazionale, grazie anche alla curatela della società Thxnh di Cagliari.

La mostra, dedicata all’illustrazione degli aspetti salienti che caratterizzano le Civiltà fiorite nell’America Antica fino alla sco- perta di Cristoforo Colombo, ha inteso ricostruire, attraverso lo snodarsi di percorsi e di testimonianze fisiche salienti, il panorama delle civiltà che hanno popolato questo continente, mantenendo la centralità dell’uomo e ponendo in tal modo in evidenza quello spirito di creatività e adattabilità che caratterizza il suo vivere sulla terra.

Nei tre millenni precedenti la colonizzazione europea, le popolazioni delle Americhe raggiunsero un alto livello di organizzazione che diede luogo a raffinate forme di espressione artistica. Le antiche Civiltà americane, nel nostro come in altri Paesi, non sono state oggetto di studio con la profondità e l’interesse che sono stati invece dedicati per esempio, alle culture orientali.
Per la prima volta in Italia più di 300 reperti e testimonianze materiali, di grande pregio culturale e raffinatezza artistica, sono stati riuniti in una mostra che esplorava e svelava il vasto panorama di usi e costumi delle Civiltà precolombiane e preincai- che che abitarono un tempo le aree andine del Cile, la Patagonia, la Terra del Fuoco e l’Isola di Pasqua. Tra i materiali esposti menzioniamo il Moai giunto direttamente dall’Isola di Pasqua, intere abitazioni arcaiche, ceramiche e sculture, ricchi gioielli ed i preziosissimi corredi funerari della scomparsa Cultura Chinchorro, risalenti almeno al 7000 mila a.C.

In un’atmosfera in cui ogni distanza spazio-temporale sembrava annullarsi, il visitatore pareva immergersi in ere e luoghi lontanis- simi sulle tracce di popolazioni come i Mapuche, i Selknam, gli Ona e i Chinchorro, scoprendo attraverso di essi la straordinaria multiculturalità che da sempre ha caratterizzato l’intero territorio latino-americano. Attraverso un percorso scientifico, didattico ed emozionale, l’esposizione invitava l’uomo odierno ad un’attenta riflessione sull’universo culturale di predecessori che erano architetti, guaritori e guerrieri, erano sapienti, sanguinari e poeti, erano sacerdoti, schiavi e imperatori. Per migliaia di anni centina- ia di popoli e milioni di persone sono vissute senza che il resto del mondo le conoscesse e senza conoscerlo. Hanno creato civiltà, adorato i loro dei, combattuto battaglie sanguinose e costruito imperi. Quando tre caravelle le hanno raggiunte intere nazioni sono scomparse la loro storia, la loro arte e le loro conoscenze sono state dimenticate nonostante le tracce e le opere lasciate.. Eppure è rimasto tanto di loro, sono rimaste le loro tracce, le loro opere.